È interessante immaginarsi questi 72 amici di Gesù, discepoli e missionari, tornare stanchi dalle fatiche della predicazione, soddisfatti per il bene fatto, ma al tempo stesso consapevoli di poterne fare molto di più.
Stanchi, ma felici, come dopo i pomeriggi di Estate Ragazzi, dopo le giornate di animazione.
Le parole di Gesù sono, però, fondamentali. La gioia dell’apostolo, la soddisfazione dell’evangelizzatore non risiede nella vittoria riscossa, neanche nella quantità dei risultati positivi, ma semplicemente nell’aver risposto alla chiamata giusta, nell’aver deciso la propria sorte prendendosi la responsabilità di quella altrui, perché “o in paradiso, o all’inferno, non si va da soli”, il motivo per cui rallegrarsi è che i nostri nomi sono scritti nel cielo.
Commento al brano del Vangelo di Luca 10, 17-24