Abbiamo a disposizione solo il nostro presente, è lì che siamo chiamati a vivere, a dare testimonianza della luce, a preparare la vita eterna.
Non serve sapere altro, non servono domande come quelle di Pietro (alle quali Gesù non farà altro che rispondere sempre con altre domande). Serve agire, amare, testimoniare, servire, essere pronti…a tutto!
Ognuno di noi è chiamato a vivere in pienezza questo presente.
Ma cosa significa questa pienezza?
Significa fare i conti con quanto abbiamo ricevuto in dono, in termini di talenti. Significa impegnarsi per fare sempre la volontà di Dio, per poter rispondere come Gesù: “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato” (Gv 4,24).
Commento al brano del Vangelo di Luca 12,30-48