Il banchetto è un vero protagonista del vangelo di Gesù in Luca e precede quel banchetto che ci vedrà tutti seduti, in una mensa fraterna, nella casa del Padre. Gesù ci invita ad accogliere chi è nella parte più bassa, negli angoli dimenticati del paese, là dove si trovano i poveri, i ciechi, storpi e zoppi. A chi sperimenterà la grazia e la bellezza di poter condividere una tavola di pura gioia, gratuitamente, senza attendersi un contraccambio, sarà riservata la beatitudine.
I pranzi aperti ai poveri, ai mendicanti d’amore, ai peccatori sono quelli a cui partecipava Gesù. Il banchetto eucaristico è imbandito dal Signore, il quale chiama tutti, anche quelli che si reputano indegni, perché non è il peccato che si oppone alla salvezza ma il ritenersi “degni”, muniti di una giustizia personale: questo impedisce la comunione con Dio e con i fratelli e le sorelle.
La stessa fede che ce lo fa riconoscere vivo e vero nell’ostia consacrata ci deve illuminare per farcelo vedere ancora vivo e vero nel povero, nell’affamato, negli ultimi e negli abbandonati. “Avevo fame e tu mi hai dato da mangiare. Avevo sete e tu mi hai dato da bere…”. L’invito alla mensa non significa soltanto la condivisione del nostro cibo con loro, ma sta ad indicare il posto privilegiato che riserviamo loro nel nostro cuore e nella nostra vita. Solo facendo risorgere tanti prostrati dalle miserie del mondo potremmo garantirci la nostra personale risurrezione. “Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”.
Riconoscere la nostra vulnerabilità e la nostra dipendenza come esseri creati ci permetterà di avvicinarci con semplicità e umiltà al padrone del banchetto e chiedergli di lasciarci entrare, perché da soli non troveremo né la giustificazione dei nostri errori, né la medicina che ci rimargini le ferite, né il cibo che ci sazi, e neppure la bevanda che riesca a spegnere la nostra sete.
Brano del Vangelo
Non invitare i tuoi amici, ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14,12-14
In quel tempo, Gesù disse poi al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore.
Fonte: Arcidiocesi di Pisa – https://t.me/AscoltaEMedita