Il cammino delle folle con Gesù aumenta il suo ritmo man mano che si avverte la vicinanza di Gerusalemme; si inizia a percepire nell’aria il timore per il suo destino, quando una domanda carica di ansia si leva: “Signore, sono pochi quelli che sono salvati?”. È una domanda che abita ancora oggi i nostri cuori: la salvezza sarà riservata a pochi giusti oppure la misericordia di Dio aprirà le porte del cielo a molti?
La salvezza ha come porta l’umiltà di convertirsi e accettare di vivere della misericordia di Dio, è accettare la morte dell’io per vivere di Dio. La salvezza è per chi accetta la volontà di Dio, per chi non soccombe all’ultimo momento e persevera nel combattimento quasi fisico della preghiera. La salvezza nostra e delle nostre relazioni è una questione di dialogo e di ardente desiderio.
La porta per accedervi è stretta ma a misura d’uomo, di un uomo nudo ed essenziale, che ha lasciato tutto ciò di cui si gonfia; la porta è stretta, ma è aperta e la casa è grande come il mondo e contiene le quattro direzioni. L’insegnamento è chiaro: fatti piccolo, e la porta si farà grande.
C’è un tempo per la salvezza, che dura una vita intera ma che non è totalmente in nostro potere: è fatta di occasioni di salvezza, di incontri, di istanti in cui cogliere la grazia.
Alcuni busseranno ma non sarà loro aperto. Il tempo è passato. Il Signore non riconoscerà chi ha vissuto la fede con la sola esteriorità, impedendo alla grazia di Dio di infiammare il cuore, chi per una vita intera è stato “operatore di iniquità”. Anche se sembreremo i primi agli occhi del mondo, saremo gli ultimi.
Gesù ci invita a seguirlo e a fidarci delle sue parole, perché conoscendolo, pur dovendo attraversare la porta stretta, impariamo a vivere davvero.
Brano del Vangelo
Verranno da oriente e occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,22-30
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Parola del Signore.
Fonte: Arcidiocesi di Pisa – https://t.me/AscoltaEMedita