Il commento al Vangelo di oggi è a cura dei padri Dehoniani.
S. Benedetto, abate, patrono d’Europa (festa)
XIV settimana del tempo ordinario
II Settimana del Salterio
Cento volte tanto!
«Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?» (Mt 19,27). Quella di Pietro è spesso la nostra domanda. Non dobbiamo necessariamente interpretarla come una richiesta interessata, tesa cioè a comprendere quale potrebbe essere per noi la ricompensa o il guadagno. Non è qui la questione. Se abbiamo seguito il Signore è perché ci siamo fidati della sua parola e abbiamo creduto nella sua promessa. La domanda allora diviene: come concretamente la tua promessa, Signore, si attuerà nella nostra vita? Quali frutti porterà, quali doni?
Gesù risponde con l’immagine del centuplo. «Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna» (19,29). In che cosa consiste questo centuplo? Credo che lo possiamo intendere anche in questa prospettiva: si tratta di tornare ad accogliere tutto ciò di cui si intesse la nostra vita concreta – cioè le relazioni, gli ambiti vitali del nostro impegno, gli stessi beni di cui non possiamo fare totalmente a meno, anche in una vita povera e sobria –, riaccogliere tutto, ma ora riconfigurato dalla nostra relazione con il Signore.
Rinunciare, in fondo, esige e consente di aprire tra noi e gli altri, tra noi e le cose, tra noi e la realtà, quello spazio nel quale può entrare il Signore e prendervi dimora, di modo che la sua presenza, e la nostra relazione con lui, conferiscano un senso nuovo e diverso, un significato addirittura centuplicato, a tutto ciò che viviamo, a tutto quello con cui ci relazioniamo. In altri termini, significa mettere al centro il Signore o, come afferma san Benedetto nella sua Regola, vivere il primato del suo amore, perché tutto riceva il suo autentico valore, la sua bellezza, la sua bontà, la sua verità, nella luce di questo primato.
Come fare per vivere in questo primato? Sono significativi i quattro verbi che incontriamo nel testo dei Proverbi proclamato come prima lettura. Il primo verbo è ascoltare: «Se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza…» (Pr 2,1-2). Il secondo verbo è pregare, invocare:
«Se appunto invocherai l’intelligenza e rivolgerai la tua voce alla prudenza» (2,3); il terzo verbo è cercare: «Se la ricercherai come l’argento e per averla scaverai come per i tesori» (2,4); il quarto verbo, infine, è trovare: «Allora comprenderai il timore del Signore e troverai la conoscenza di Dio» (2,5). Ascoltare, pregare, cercare, trovare: ecco quattro verbi che ritroviamo anche nel prologo della Regola di san Benedetto e che dicono l’essenza della vita monastica, come pure ciò che la vita monastica custodisce e consegna all’intera comunità cristiana perché tutti imparino a vivere nel primato di Dio, del suo amore, della sua azione.
Ascoltiamo perché c’è una parola che ci precede e che ci fa vivere, dando forma alla nostra esistenza, suscitando la nostra libertà che viene da questa parola interpellata; preghiamo e invochiamo, perché soltanto la fede che si affida e che confida può vincere ogni forma di solitudine e di egoismo; cerchiamo e scaviamo, perché il bene che desideriamo è sempre oltre, al di là di ciò che già possediamo o che già conosciamo. Infine troviamo, perché Dio è fedele alle sue promesse, le compie e in questo modo dona compimento anche al nostro desiderio di una vita felice. In questo modo la rinuncia, vissuta nell’ascolto, nella preghiera, nella ricerca, ci consente di trovare e di accogliere il centuplo di una vita trasfigurata dal primato dell’amore di Dio.
Celebrando san Benedetto, siamo oggi sollecitati a riconoscere in lui un maestro dei cercatori di Dio. Egli può mostrare concretamente, con la sua esperienza di vita e con quella di tutti i monaci e le monache che seguono la sua Regola, come ascoltare la Parola di Dio e trasformarla in invocazione, in preghiera, per poter giungere a trovare il senso autentico della nostra esistenza, il fondamento della nostra gioia.
Padre, attraverso testimoni del tuo amore, come il santo abate Benedetto, tu ci insegni la via della vita buona e felice. Non consentire che altre parole ci distraggano o ci strattonino da altre parti, verso altre direzioni. Insegnaci a tendere il nostro orecchio alla tua sapienza, che tu hai pienamente manifestato in Cristo Gesù, nostro Signore. Noi desideriamo non anteporre alcunché al suo amore, poiché egli non ha anteposto nulla, neppure la propria vita, al nostro bene.
Leggi il Vangelo di oggi
Voi che mi avete seguito, riceverete cento volte tanto.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19, 27-29In quel tempo, Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».Parola del Signore