Commento al Vangelo di oggi, 17 Giugno 2019 – Mt 5, 38-42

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Il commento al Vangelo di oggi è a cura dei padri Dehoniani.

XI settimana del tempo ordinario
III settimana del salterio

Il tempo favorevole

San  Paolo  esorta  i  corinzi  a  «non  accogliere  invano  la  grazia  di Dio»  (2Cor  6,1).  Occorre  pertanto  saper  discernere  il  tempo  e  il suo  significato,  riconoscendo  nell’oggi  il  «momento  favorevole», il «giorno della salvezza» (6,2). Eppure, subito dopo egli parla di contesti storici ed esistenziali che, più che favorevoli, si presentano avversi.

Evoca infatti tribolazioni, angosce, percosse, prigioni, tumulti, fatiche di ogni genere… Sembra voglia farci intendere che sono proprio queste situazioni di prova i luoghi e i tempi nei quali riconoscere la grazia di Dio che si fa prossima alla nostra vita per illuminarla, sostenerla, confortarla. Tutto questo, evidentemente,  ci chiede di cambiare il nostro modo di immaginare Dio e il suo agire nella storia, come pure di impostare la nostra relazione con lui su attese diverse rispetto a quelle che più spontaneamente abitano in noi. Dio non è una sorta di polizza sulla vita, che ci assicura che tutto andrà bene, o ci garantisce di essere protetti     e tutelati dalle avversità e dalle contraddizioni.

Piuttosto è colui che, pur non risparmiandoci di attraversare prove, le vive con   noi, facendosi compagno del nostro itinerario, con tutto ciò che può incontrare, sia quando è un cammino luminoso, sia quando entra nell’oscurità di una notte. La sua grazia si manifesta nel donarci la capacità di portare con un atteggiamento diverso  il peso della prova. Riconoscere il tempo favorevole della salvezza significa anche scoprire di poter vivere persino le esperienze più difficili e contraddittorie con uno spirito che non si arrende alle logiche mondane, ma assume il sentire stesso di Cristo.

Questa è l’esperienza che l’apostolo ha vissuto in prima persona e che ora può testimoniare alla comunità di Corinto: egli ha assunto, nella grazia di Dio, ogni situazione, anche le più faticose e controverse, «con purezza, con sapienza, con magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità, con amore sincero, con parola di verità, con potenza  di  Dio;  con  le  armi  della  giustizia  a  destra  e  a  sinistra» (6,6-7).

Cogliere  il  tempo  favorevole,  riconoscere  il  giorno  della salvezza significa anche questo: trasformare persino le situazioni più  difficoltose  in  luoghi  nei  quali  il  bene  può  essere  comunque operato, l’amore può comunque risplendere (cf. 6,8-10).

Ecco  un  modo  molto  concreto  per  accogliere  la  Parola  di  Gesù. Non  dobbiamo  fraintendere  il  suo  invito  a  «non  opporvi  al  malvagio» (Mt 5,39) come l’esortazione a una sorta di passività rassegnata  di  fronte  al  male.  Al  contrario,  si  tratta  di  vivere  quella più vivace attività che consiste nell’opporre alle logiche del male e  dell’odio  quelle  dell’amore  e  della  gratuità,  che  devono  avere sempre un respiro più lungo, la disponibilità a compiere un passo in più.

«E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu  con  lui  fanne  due»  (5,41).  Come  scrive  san  Paolo  in  un’altra sua  lettera,  quella  indirizzata  alla  comunità  di  Efeso,  l’amore  di Dio  conosce,  oltre  all’ampiezza,  alla  larghezza,  alla  profondità, anche  una  lunghezza  (cf.  Ef  3,18).  Sa  oltrepassare  le  logiche  del male  per  andare  più  lontano.  Si  tratta,  in  altre  parole  –  e  anche  questa  è  una  prospettiva  tipicamente  paolina  –,  di  vincere  il male con una misura superiore di bene. «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene» (Rm 12,21).

Un atteggiamento, questo, che può giungere fino alla lunghezza estrema di desiderare che il bene di cui si è capaci contagi e trasformi l’altro. Se occorre porgere l’altra guancia a chi ti dà uno schiaffo, non è anzitutto per farsene dare un secondo; al contrario, occorre farlo con il desiderio che l’altro si ravveda, cambi e non ti schiaffeggi più.

Anziché rimanere prigionieri della logica dell’«occhio per occhio» e «dente per dente» (Mt 5,38), bisogna entrare in una logica diversa: concedere all’altro una seconda opportunità. L’opportunità di cambiare, senza ripetere gli errori o i peccati del passato. Ecco il tempo favorevole: un tempo nel quale cercare non soltanto il proprio bene, ma quello degli altri.

Padre santo, Padre giusto e misericordioso, noi ti ringraziamo e ti benediciamo perché non ti arrendi di fronte al nostro peccato, ma ci concedi sempre una seconda opportunità, attendi con pazienza la nostra conversione, il tempo favorevole del nostro ritorno a te. Donaci il tuo Spirito Santo, perché gli atteggiamenti che tu vivi nel tuo amore possano non solo perdonare la nostra vita, ma trasformarla e renderla a te più somigliante.

Leggi il Vangelo di oggi

Io vi dico di non opporvi al malvagio.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 38-42

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».

Parola del Signore

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