Il commento al Vangelo di oggi è a cura dei padri Dehoniani.
XIII settimana del tempo ordinario
I settimana del salterio
Sconvolti
Al cuore del vangelo troviamo una parola che parla direttamente al nostro cuore: «grande sconvolgimento» (Mt 8,24). Nel momento della tempesta che si leva sul lago di Tiberiade, Matteo usa lo stesso termine che ritroveremo nel momento della risurrezione davanti al sepolcro che cerca inutilmente di imprigionare la vita.
Come nel sepolcro, così sulla barca in preda alle onde, il Signore Gesù dorme in una tranquillità che rende ancora più sconvolgente il contrasto tra la paura dei discepoli e la quiete imperturbabile del Maestro. Ciò che avviene in mezzo al lago va letto in continuità con quanto è appena successo a riva.
Infatti, non ci viene detto nulla della reazione alle dure parole di Gesù sulla necessità della sequela né da parte dello «scriba» né del discepolo, ma semplicemente che salito «sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva» (8,23-24).
Se siamo discepoli del Signore, non potremo che lasciarci alle spalle tutte le nostre «tane» e i molteplici «nidi» (cf. 8,20). Di queste protezioni siamo chiamati a imparare a fare a meno, per trovare il nostro riposo e la nostra sicurezza nella risoluzione sempre rinnovata di «passare all’altra riva» (8,18).
Evidentemente i discepoli sono turbati dalle parole del Maestro e ne sono intimamente sconvolti, perché il Signore non si accontenta di essere un taumaturgo di successo, della cui popolarità i discepoli possano in certo modo godere a loro volta. Si presenta con delle esigenze che portano oltre le proprie aspettative, richiedendo un’attitudine radicale alla trascendenza più che alla sistemazione rassicurante.
È ciò che viene chiesto a Lot per poter scampare alla distruzione di Sodoma e Gomorra: «Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!» (Gen 19,17). Non è facile non voltarsi indietro, e sembra proprio che la moglie di Lot non ce la faccia a lasciare che il mondo cui era abituata scompaia dietro le sue spalle senza rimpianto. Forse la forte reazione del Signore Gesù ha risvegliato nel cuore di tutti i discepoli quel senso di timore di perdere le proprie sicurezze, che li fa sprofondare in un’agitazione con cui vorrebbero contaminare il loro Maestro: «Salvaci, Signore, siamo perduti!» (Mt 8,25).
Il Signore, da esperto medico delle anime, risponde dando un nome preciso alla malattia da cui provengono tutti i disagi, e lo fa con una domanda chiara e percuotente: «Perché avete paura, gente di poca fede?» (8,26). Una domanda rimane sempre aperta: «La paura genera la poca fede o la poca fede genera la paura?». A questa domanda fondamentale non è bene rispondere troppo in fretta, ma prendiamo il tempo di guardare in modo onesto nel nostro cuore. Per trovare una risposa il primo passo è riconoscere con semplicità che cosa ci fa male, che cosa ci spaventa, che cosa temiamo di perdere…!
Signore Gesù, continua a dormire, ti preghiamo, e facci entrare in quel riposo e in quell’abbandono con cui ti lasciasti andare tra le braccia del Padre nel momento della tua serena e gloriosa passione. Ti ringraziamo perché tu ti lasci destare dalla nostra indomabile angoscia, ti preghiamo di donarci la tua pace che cavalca le onde con una dolcezza che rasserena e riposa.
Leggi il Vangelo di oggi
Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8, 23-27In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore