Il commento al Vangelo di oggi è a cura dei padri Dehoniani.
S. Maria Maddalena (festa)
XVI settimana del tempo ordinario
III Settimana del Salterio
Convertire l’amore
«È difficile per l’anima umana non amare – scrive san Girolamo in una lettera – ed è inevitabile che la nostra mente sia attratta verso qualche passione. L’amore carnale si vince con l’amore spirituale; un desiderio si estingue con un altro desiderio. Quel che diminuisce da una parte, cresce dall’altra. Anzi, sforzati di ripetere sempre: “Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l’amore dell’anima mia” (Ct 3,1)».
Queste parole di san Girolamo ci possono aiutare a comprendere in profondità che cosa può aver significato, nella vita di Maria di Magdala, l’incontro con Cristo. La realtà dell’amore umano, di quella forza passionale che abita in noi e che ci attrae verso qualcuno o qualcosa, può trasformarsi in un’autentica esperienza spirituale, in un incontro che trasfigura la nostra esistenza, che orienta il nostro desiderio a un amore «altro», l’amore di Cristo.
L’autentica conversione che dà qualità al nostro amore non passa attraverso una sorta di spiritualizzazione dei nostri sentimenti, una negazione di quell’affettività che umanizza ogni nostro gesto o parola. Il passaggio da operare è quello di affidare alla carità di Cristo (l’agape) quell’amore umano fatto di desideri e di passione (l’eros), affinché sia trasfigurato e diventi una forza che orienta a Dio tutta la nostra vita.
È stata questa la vera conversione di Maria di Magdala. La sua vita, nell’incontro con Cristo, è stata liberata dalla schiavitù del peccato, e da salvata questa donna ha intrapreso un cammino di sequela che è stato caratterizzato da una continua e appassionata ricerca del volto di colui che aveva acceso nel suo cuore un autentico desiderio di amore. La vera conversione di Maria di Magdala non è anzitutto morale: il luogo del cambiamento, della trasformazione è il desiderio, è lo sguardo interiore che deve lasciarsi trasfigurare dall’amore di Cristo. E questa conversione ha accompagnato tutto il cammino di Maria di Magdala. Lo si vede molto bene nel modo in cui si pone alla ricerca di Cristo, dopo l’esperienza della crocifissione e della morte del suo Maestro. Maria di Magdala è la prima che si avvicina al sepolcro «quando era ancora buio» (Gv 20,1).
È la prima che ha il coraggio di lasciarsi provocare da una realtà che conserva ancora tutta la dimensione dell’assurdo e dello scandalo. Maria è stata ai piedi della croce; ha resistito di fronte allo spettacolo della croce, ha sopportato il silenzio della morte. È ancora buio attorno a lei: c’è ancora paura e angoscia, fallimento e incomprensione. È ancora buio dentro di lei: c’è solitudine e smarrimento. Il suo amore per Cristo è autentico, ma è ancora catturato dal passato; deve fare un salto di qualità, deve lasciarsi trasformare da una luce totalmente nuova, da un volto di Cristo non ancora sperimentato. Per ora la sua esperienza è simile a quella della sposa del Cantico: «Voglio cercare l’amore dell’anima mia. L’ho cercato, ma non l’ho trovato» (Ct 3,2). Tuttavia Maria ha un desiderio: cercare il suo Maestro.
E chi cerca ama. E anche se il suo amore deve maturare nell’incontro con questo volto inatteso e nuovo, diverso da quello che lei vorrebbe vedere e trattenere, tuttavia è vero amore: si sente coinvolta completamente da esso, sente che la sua vita è vuota senza la presenza di Cristo. Su questo desiderio appassionato si opera la conversione, il salto di qualità. «Gesù le disse: “Maria!”. Ella si voltò e gli disse in ebraico: “Rabbunì!”» (Gv 20,16). Solo quando Maria si sente chiamata per nome da quella voce inconfondibile che ha la forza di penetrare nelle profondità del suo cuore, allora può voltarsi (ecco la conversione) e posare il suo sguardo su quel volto a lungo cercato e amato. Ma d’ora in poi il suo amore sarà diverso, perché custodito nell’amore stesso di Cristo.
Da questo inaspettato e sconvolgente incontro con il Risorto prende avvio una nuova vita. Come ci ricorda l’apostolo Paolo, ora «non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove» (2Cor 5,16-17).
Signore Gesù, tu hai chiamato per nome Maria di Magdala e lei si è sentita conosciuta da te e avvolta dal tuo amore. Con passione ti ha cercato, tra le lacrime e nel desiderio di vedere il tuo volto ti ha invocato. Infondi in noi lo stesso amore per te, fa’ sgorgare dal nostro cuore le lacrime della compunzione e donaci la gioia di sentirci chiamati per nome.
Leggi il Vangelo di oggi
Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,1-2.11-18Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Parola del Signore.