Il commento al Vangelo di oggi è a cura dei padri Dehoniani.
Ss. Beda – Gregorio VII – M. Maddalena de’ Pazzi (memeria facoltativa)
V settimana di Pasqua – I settimana del salterio
Ascoltare lo Spirito
Possono essere diverse le angolature attraverso cui guardare la crescita di una comunità cristiana, della Chiesa: si può rinarrare una storia fatta di eventi, di successi e insuccessi; si può compiere una riflessione sulle modalità e sui dinamismi dell’annuncio, sull’espandersi della missione. Il libro degli Atti privilegia la dimensione esperienziale attraverso cui il diffondersi e il radicarsi della Parola di Dio è mediato dalla figura concreta del testimone, anzi dal discernimento del testimone che cerca di leggere alla luce e sotto la guida dello Spirito i passi da compiere perché l’evangelo raggiunga ogni uomo.
Alla fine il vero protagonista del libro degli Atti non è tanto il testimone, quanto piuttosto il contenuto di questa testimonianza, o meglio quella Parola di Dio che apre alla fede, rivelando il progetto di salvezza realizzato nella morte e risurrezione di Gesù. Anzi si può notare come la Parola di Dio cresca e si dilati nonostante gli ostacoli che l’annuncio e l’attività missionaria incontrano: persecuzioni, paure, resistenze interiori o schemi religiosi e culturali degli stessi annunciatori dell’evangelo. Anzi questa progressione che spezza confini e tabù è possibile perché la Parola, con la forza dello Spirito, precede e forza le resistenze e paure della stessa comunità, prendendola in contropiede e obbligandola a un continuo discernimento.
Nei capitoli del libro di Atti che la liturgia ci propone in questi giorni, scopriamo come diversi ostacoli sembrino impedire o rallentare l’annuncio dell’evangelo di cui è protagonista Paolo con i suoi compagni. Infatti a Listra devono affrontare l’ostinata opposizione di alcuni giudei che giungono addirittura a lapidare Paolo, trascinandolo fuori della città (cf. At 14,19-20). Ma c’è un altro ostacolo che sembra bloccare la missione di Paolo nei confronti dei pagani. E questa resistenza proviene dalla stessa comunità dei credenti. Infatti in Atti 15 emerge la paura di fronte a coloro che provengono dal paganesimo, paura che viene esorcizzata con la pretesa di imporre a questi nuovi credenti usanze e tradizioni giudaiche.
La comunità cristiana è chiamata a un discernimento per impedire che vengano soffocate la novità e la libertà contenute nell’evangelo di Cristo. Pietro, Paolo, Giacomo, Barnaba e gli altri apostoli giungono a riconoscere che la grazia di Dio non fa discriminazioni, e lo Spirito è donato anche ai pagani aprendoli così alla fede. Ma è significativo che questo discernimento e questa consapevolezza siano legati soprattutto all’azione dello Spirito che agisce e opera nella Chiesa. Infatti, comunicando le loro decisioni riguardo al metodo missionario da usare nei confronti dei pagani, gli apostoli dicono: «È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie…» (15,28).
L’annuncio e la missione procedono in una sinergia tra coloro che sono inviati a testimoniare l’evangelo e lo Spirito Santo. E questo richiede una continua disponibilità e un ascolto attento per discernere i passi da compiere. Lo si vede bene nei versetti proposti oggi dalla liturgia. C’è una crescita costante di credenti che formano comunità salde nella fede: «Le chiese intanto andavano fortificandosi nella fede e crescevano di numero ogni giorno» (16,5). Ma non è una crescita abbandonata al caso, senza discernimento.
Lo Spirito guida l’annuncio e in qualche modo indica il percorso della missione. Per ben due volte si sottolinea che lo Spirito impedisce «di proclamare la Parola» (16,6) in territori in cui gli annunciatori dell’evangelo forse avevano programmato di esercitare la loro missione. Ma questa apparente chiusura di confini ha uno scopo preciso: quello di aprire la missione in luoghi non previsti e sicuramente non programmati.
La visione del macedone che appare in sogno a Paolo e invo ca la salvezza mediante l’annuncio del vangelo, esprime proprio quest’azione dello Spirito. Infatti Paolo parte per la Macedonia «ritenendo che Dio ci avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo» (16,10). Sempre la Chiesa è chiamata a intraprendere con coraggio e senza resistenze quei cammini che lo Spirito le indica per raggiungere ogni uomo che invoca la salvezza! Ovunque c’è un «macedone» che grida: «Vieni […] e aiutaci!» (16,9).
La nostra vita è nascosta con te, o Cristo, in Dio. In questo mondo siamo come pellegrini: camminiamo, amiamo, doniamo la nostra vita, ma non troviamo né pace né pienezza. Solo in te può riposare il nostro cuore. Fa’ che non dimentichiamo mai che siamo nel mondo, ma non siamo del mondo.
Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15, 18-21In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.