Commento al Vangelo di oggi, 29 Maggio 2019 – Gv 16, 12-15

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Il commento al Vangelo di oggi è a cura dei padri Dehoniani.

VI settimana di Pasqua – II settimana del salterio

Lo Spirito di verità

Nei  «discorsi  di  addio»  che  caratterizzano  i  capitolo  13-17  del racconto  di  Giovanni  appare  in  modo  sempre  più  chiaro  un  presenza  misteriosa,  che  viene  a  riempire  il  «vuoto»  che  si  crea  nel momento  in  cui  Gesù  abbandona  i  suoi  discepoli  per  far  ritorno al Padre. È la presenza dello Spirito, una presenza che si pone in dialogo con il discepolo per aprirlo a una comunione sempre più profonda  con  il  Signore  Gesù.  Non  è  una  presenza  estranea  che subentra per sostituire un’assenza, quella di Gesù.

È lo Spirito di Gesù:  c’è  una  perfetta  comunione  fra  Gesù  e  lo  Spirito,  per  cui il  suo  insegnamento  è  ancora  quello  di  Gesù,  è  sempre  in  riferimento  a  lui,  è  sempre  risonanza  del  suo.  Ciò  che  il  discepolo  è chiamato a comprendere è la persona di Cristo e il significato della storia che ha vissuto. Si potrebbe dire che lo Spirito riprenda, nel  suo  venire  tra  di  noi,  il  medesimo  atteggiamento  del  Figlio, che non è venuto a dire parole sue o a cercare una gloria propria, ma a raccontare ciò che ha udito dal Padre. E così lo Spirito:

«Egli  mi  glorificherà,  perché  prenderà  da  quel  che  è  mio  e  ve  lo annuncerà» (Gv 16,14).

Come  lo  Spirito  ci  mette  in  relazione  con  il  Signore  Gesù?  Anzitutto  ci  viene  in  aiuto  perché  di  fronte  al  mistero  di  Cristo noi ci troviamo sempre impreparati, smarriti. Infatti è chiamato il Consolatore,  il  Paraclito,  cioè  colui  che  viene  in  nostro  soccorso e  difesa,  si  prende  cura  di  noi,  anzi  ci  prende  per  mano.  Ecco perché rimane sempre con noi. Nella nostra vita di cristiani, nella nostra  sequela,  facciamo  continuamente  esperienza  della  debolezza e della fatica.

Ci riconosciamo poveri, inadeguati, sempre al di sotto delle esigenze del vangelo, della Parola di Gesù, del suo amore.  Non  solo  non  riusciamo  a  portare  il  peso  della  testimonianza di Cristo che siamo chiamati a dare davanti al mondo, ma prendiamo continuamente coscienza che la verità a noi rivelataci nel mistero di morte e risurrezione di Gesù ci supera. Gesù lo dice chiaramente ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per  il  momento  non  siete  capaci  a  portarne  il  peso»  (16,12).

Il mistero  di  Cristo,  la  sua  Parola,  la  vita  che  esso  apre,  il  volto  di Dio  che  rivela  sono  inesauribili  e  non  possono  essere  compresi in un istante. La comunità dei discepoli, la Chiesa, ogni credente li  capirà  a  poco  a  poco  nel  cammino  della  storia,  negli  eventi  e nelle  sfide  che  dovrà  affrontare.  Solo  lo  Spirito  potrà  guidare  i discepoli,  la  Chiesa  in  questo  cammino  di  scoperta  del  mistero di Cristo. Ed è Gesù stesso a infondere in noi questa certezza:

«Quando  verrà  lui,  lo  Spirito  della  verità,  vi  guiderà  a  tutta  la verità,  perché  non  parlerà  da  se  stesso,  ma  dirà  tutto  ciò  che avrà udito e vi annuncerà le cose future» (16,13). La verità che lo Spirito insegna non è un’idea o un concetto astratto, ma è la vita stessa  di  Dio,  è  la  persona  di  Gesù.  Lo  Spirito  ci  guida  «dentro e  verso»  la  pienezza  della  verità,  a  una  conoscenza  interiore  e progressiva  del  mistero:  dall’esterno  all’interno,  dalla  periferia al  centro,  da  una  conoscenza  per  sentito  dire  a  una  conoscenza personale.

E  così  lo  Spirito  rende  vivo  nella  nostra  esistenza  il volto,  il  cuore,  lo  sguardo  del  Padre,  così  come  Gesù  ce  lo  ha testimoniato  con  la  sua  morte  e  la  sua  risurrezione.  Senza  lo Spirito,  tutto  ciò  che  Gesù  ha  fatto  e  detto  resta  al  di  fuori  della nostra  vita:  resta  un’ideologia,  qualcosa  che  non  ci  riguarda  in profondità  e  che,  di  fatto,  non  ci  cambia  realmente.  Ecco  perché con  lo  Spirito  tutto  è  sempre  nuovo,  cammini  impensati  sono aperti, la Parola di Dio ha la forza di parlare a ogni uomo, in ogni tempo  e  in  ogni  luogo,  il  dono  della  gioia  e  della  pace  danno sapore  alla  vita.

Lo  Spirito  insegna  la  verità  perché  fa  diventare memoria  ogni  parola  di  Gesù:  dunque  qualcosa  che  rimane  in noi e che riemerge nel cuore e nella mente grazie allo Spirito. Lo Spirito ci ridona ogni giorno la Parola di Gesù e per questo, come ricorda Gesù ai discepoli, «non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito». Ma quella dello Spirito è una fedeltà che continuamente  si  rinnova,  sempre  giovane,  capace  di  adattarsi  alle situazioni che via via presenta la storia. Con lo Spirito si guarda sempre con speranza al futuro!

Non sempre siamo capaci di portare il peso della tua Parola, Signore Gesù. Il nostro cuore è indurito e i nostri occhi non vedono la luce. Manda a noi lo Spirito di verità perché ci guidi dentro la tua Parola, perché vinca le nostre resistenze, perché ci illumini con la sua luce.

Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16, 12-15

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.

Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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