Il commento al Vangelo di oggi è a cura dei padri Dehoniani.
S. Maria Goretti, vergine e martire (memoria facoltativa)
Indice
XIII settimana del tempo ordinario
I Settimana del Salterio
Strappo
Con e come i «discepoli di Giovanni» vogliamo a nostra volta avvicinarci al Signore Gesù per domandare: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?» (Mt 9,14). In realtà, la domanda posta a Gesù che tocca la questione della pratica del digiuno può essere intesa in modo assai più ampio e radicale. Sono infatti tante le domande di senso che ci poniamo per cercare di cogliere il significato profondo delle nostre abitudini e consuetudini religiose.
La risposta del Signore sembra spostare radicalmente il fulcro dell’attenzione, per offrire un criterio di discernimento: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?» (9,15). L’immagine sponsale così cara alla predicazione dei profeti obbliga anche noi a chiederci non tanto quali sono i nostri doveri religiosi, ma che cosa ci sta profondamente a cuore senza cadere nella trappola del confronto.
I discepoli di Giovanni si mettono a confronto con i discepoli di Gesù, senza essere capaci di maturare realmente in un rispetto di se stessi che comporta il rispetto per gli altri. Il dramma fraterno di cui ci parla la prima lettura, e che sottilmente ripropone quello ancora più antico di Caino e Abele, è sempre in agguato.
Il bisogno di conquistare una primogenitura in vari ambiti di vita e, persino, nel cammino di fede rischia di ingannarci ancora prima di spingerci all’inganno, come nel caso di Giacobbe che usurpa il posto di Esaù. Il testo della prima lettura comincia con una nota che non è assolutamente da sottovalutare: «Isacco era vecchio e gli occhi gli erano così indeboliti che non ci vedeva più» (Gen 27,1).
Isacco, con la sua preferenza accecata per Esaù, che invece è causa di dolore per la madre Rebecca, a motivo delle sue donne, crea un conflitto tra fratelli che creerà un vortice di dolore. Al contrario, il Signore Gesù con il suo sguardo limpido e lungimirante, davanti alla richiesta dei discepoli di Giovanni di dirimere la questione del digiuno con una sorta di approvazione o disapprovazione del comportamento degli uni e degli altri, assume un atteggiamento completamente diverso: «Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa del vestito e lo strappo diventa peggiore» (Mt 9,16).
Il Signore ci insegna con la sua parola e con il suo modo di reagire che la cosa più importante è evitare lo «strappo» nei nostri rapporti umani. Per fare questo bisogna cominciare da lontano, accettando che gli altri obbediscano a criteri che non sono i nostri, ma non per questo sono meno autentici e rispettabili. Ciò che rimane primario per il Signore Gesù sono le ragioni profonde che ci spingono a compiere o non compiere alcuni atti religiosi o anche semplicemente umani.
I nostri gesti, soprattutto quelli religiosi come il digiuno e la preghiera, prima di essere un indizio di devozione sono la rivelazione di ciò che sta al centro della nostra attenzione e della nostra preoccupazione. Ora, dal punto di vista del vangelo, il centro dell’attenzione e la preoccupazione più importante per ogni discepolo è il rispetto per gli altri evitando ogni forma di giudizio affrettato e, talora, superficiale.
Signore Gesù, allarga gli spazi del nostro cuore e fa’ che la novità frizzante del tuo vangelo non sia mai allo stretto nella nostra vita. Possa la nostra testimonianza di discepoli essere per tutti la memoria di un amore grande, che rinnova la speranza e dà compimento e pienezza a ogni gioia umana in una ritrovata fraternità senza inutili strappi.
Leggi il Vangelo di oggi
Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9, 14-17In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».Parola del Signore