“Beati”
L’insegnamento di Gesù ci illumina sugli atteggiamenti che infondono nel nostro cuore un alto senso di benessere interiore, ben più elevato di un momento di felicità, e fino al grado della beatitudine. Questi atteggiamenti per quanto diversi tra loro, tuttavia hanno una dinamica comune. I santi hanno saputo coglierla e incarnare, far propria nella loro vita. Questa dinamica è divenuta la fonte della loro saggezza, del loro stile d’agire e di pensare.
1. Anzitutto lottare contro il male. Ogni atteggiamento indicato dalle beatitudini non richiede infatti solo un atteggiamento positivo, ma anche una lotta contro il male, sia verso quello che si manifesta nella società, sia verso il male concepito nel proprio cuore. Ad esempio non c’è infatti un mite che per essere tale non debba lottare con se stesso per dominare la propria ira, e così anche per le altre beatitudini.
2. Ma la lotta al male resterebbe insufficiente se non ci fosse anche un impegno a migliorare nel bene che già si è in grado di compiere. Un atteggiamento virtuoso per divenire sempre più stabile, ha bisogno di intensificarsi, di essere sempre più accresciuto. I santi lungi dal guardarsi quanto erano capaci di agire meglio rispetto agli altri, si sono sempre confrontati con la santità di Dio, trovando sempre qualcosa in cui doversi migliorare e perfezionare.
3. In ultimo i santi sono stati generosi. Non di quella generosità che è pronta a far del bene nell’abbondanza o verso le persone care. Ma quella generosità pronta anche al sacrificio, a perderci qualcosa pur di realizzare del bene. È la generosità che nasce dall’accogliere la logica della croce, che porta salvezza all’altro anche a costo della propria vita. Tu sei in cammino verso la santità? Impara dalla saggezza dei santi.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,1-12a
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Parola del Signore.
Fonte: il canale Telegram di don Vincenzo Marinelli