“I vostri cuori non si appesantiscano”
È successo a tutti di aver provato la stanchezza della routine quotidiana, cioè di entrare in quel modo di vivere le cose automaticamente, rincorrendo le priorità, le scadenze, non avendo più l’energia per fare un sorriso, il tempo di dire un grazie, di pensare ad un regalo.
All’inizio ci si sente capaci di fare tanto in poco tempo, ma poi dopo qualche giorno ci si sente spenti, non solo per la stanchezza fisica, ma perchè si è perso il senso delle cose, quel filo che teneva unite tutte le nostre responsabilità. Anche ciò che si faceva per amore diventa dovere, si vive senz’anima.
Gesù ci sollecita proprio ad evitare questa condizione molto frequente per gli uomini. Ci richiede di vigilare su noi stessi, sul nostro cuore, affinchè non ci sfugga che il senso ultimo di tutto quello che facciamo è la vita eterna. Per prepararsi all’ingresso nell’eternità è fondamentale la preghiera, essere continuamente uniti a Dio.
È questa unione che, ricercata quotidianamente, ci avvicina sempre più a Dio e ci permette di non subire il processo inevitabile di appesantimento del cuore a cui la vita quotidiana ci sottopone quotidianamente.
È inevitabile avvertire la stanchezza, la routine della vita. Ma se non le contrasti con la preghiera e l’aiuto di Dio, anche le relazioni più belle diventano fardelli, e ciò che amavi, un dovere da adempiere.
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