don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 22 Ottobre 2022

d

“Perirete tutti allo stesso modo”

La risposta di Gesù introduce una novità nel modo teologico di interpretare gli eventi. I giudei pensavano che i Galilei che erano estati uccisi da Pilato e coloro che erano morti durante il crollo della torre di Siloe, avevano subito tale sorte per giustizia divina, in quanto peccatori. Gesù rifiuta questa maniera di interpretare gli eventi.

La morte giunge per l’uomo quando meno se lo aspetta, indipendentemente dalla condizione morale in cui si trova. Tuttavia è importante per l’uomo convertirsi affinché eviti che la morte lo colga in una condizione di peccato, soprattutto mortale.

Troppo spesso dimentichiamo infatti che il tempo che ci è dato di vivere sulla terra non è finalizzato a realizzarci nella società, ma a trovarci meritevoli di entrare nel Regno dei cieli. Quanto tempo della giornata spendiamo in occupazioni terrene che contribuiscono al nostro progresso spirituale, che ci confermano nella fede, ci aiutano ad approfondire il valore spirituale degli insegnamenti e della vita di Gesù?

In che modo costruisci giorno per giorno il tuo cammino di conversione? Con quali strumenti? O lo lasci al caso, lasciandolo dipendere dalle situazioni o da una volontà alternante?


Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,1-9
 
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Parola del Signore.

Fonte: il canale Telegram di don Vincenzo Marinelli