don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 25 Settembre 2022

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“Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”

Ascoltare. Difficile oggi giorno. Eppure mai come questi ultimi anni è aumentato il consumo dell’informazione e l’iscrizione ai canali di notizie. Prima la Pandemia e poi la guerra, ci hanno inculcato quell’ansia che induce a restare sempre aggiornati fino alle ultime notizie.

Ma dietro questa ricerca quasi spasmodica d’informazione si cela spesso preoccupazione per se  stessi, per la propria salute, la propria incolumità. Non si tratta di vero ascolto, di quel lasciarsi interrogare dagli eventi sulla propria fede, sulle proprie abitudini, sui propri valori, ma si tratta solo di colmare quel senso di impotenza e di vuoto che gli ultimi scenari mondiali hanno fatto emergere.

Anche l’uomo ricco del Vangelo, non si mette in ascolto di Lazzaro, della sua situazione, finché non viene a trovarsi anche lui in condizione di aver bisogno d’aiuto, di non aver nemmeno una goccia d’acqua. Rimpiange di non aver saputo ascoltare prima la Parola di Dio, e di essere giunto agli inferi, da cui non verrà mai più liberato.

E tu cosa ascolti di più in questo periodo? Da quali notizie ti fai toccare il cuore? Nutri prima la tua fede, per poter più facilmente discernere le notizie che ascolti e affinché non ti lascino disorientato e smarrito.

Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16,19-31

 
In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

Parola del Signore.

Fonte: il canale Telegram di don Vincenzo Marinelli