Un fariseo invita a pranzo Gesu’ e “ si meraviglia “ che il Maestro non faccia le abluzioni prima di mangiare.
Che cosa grave.
Questo nostro Signore non rispetta le norme rituali nonché, diremmo oggi, le basilari regole dell’igiene!!!
Il pensiero del fariseo sarà stato: ma che razza di Maestro è questo che non si attiene a quanto prescritto dalla legge?
Ho detto il pensiero in quanto il fariseo, nel testo, non parla.
Il brano dice che “ vide “, quindi, notò, che Cristo non aveva fatto le abluzioni.
Il Signore legge il suo pensiero dal suo sguardo e apostrofa lui e tutti i farisei con un aggettivo: STOLTI
Ci risuoni questo termine, ogni qual volta ci sentiamo bravi, perfettini perché non saltiamo una messa, una novena, un rosario, una processione, attenendoci a tutti i “ riti “.
Vuoi vedere che si tratta di “ mera osservanza “, di “ vuoto ritualismo “, di “ apparenza “, di “ esteriorità “?
E’ dentro che dobbiamo guardarci.
E’ questo cio’ che ci dice Cristo.
Non perdiamo quindi tempo ad “ apparire belli all’esterno “ ma occupiamoci, piuttosto, di “purificare il nostro interno“.
Come?
Mettendoci realmente all’ascolto della Parola e vivendola nel quotidiano.
Iniziare ad agire come farebbe Cristo svuota, a mano a mano, tutto lo sporco che c’è nel “nostro interno“, fino a renderci puri.
A quel punto interno ed esterno saranno entrambi puliti poichè ad un cuore puro corrisponde sempre uno sguardo limpido, un sorriso accogliente.
Che questo “ epiteto “ che ci rivolge oggi Cristo ci scuota e ci induca alla purificazione del nostro interno.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
Fonte: Fabrizio Morello – Vangelo secondo Luca 11, 37-41