Invadenza
E’ la parola che piu’ mi risuona di questo testo.
Di solito non è “ una bella parola “, l’invadente è visto come un tipo fastidioso che, come dice il vocabolo, “ invade “, “ ti invade “ e ti annoia chiedendoti continuamente la stessa cosa.
L’invadente, insomma, senza giri di parole, è un tipo fastidioso che tutti vorremmo stesse lontano da noi. L’invadente, però, è anche uno che non si arrende, che insiste, che si industria fino a quando non riesce, anche sfinendo il suo interlocutore, ad ottenere cio’ che vuole.
E’ questa qualità positiva dell’invadente che Cristo vuole che noi acquisiamo.
Ci chiede di essere invadenti con Lui, di non stancarci di chiedere, di cercare, di bussare.
Noi subito ci stanchiamo, subito vogliamo risultati.
Con Cristo ci vuole invece familiarità, pazienza ed invadenza.
Ci vuole familiarità perché chi non ha relazione quotidiana con il Padre non riesce a capirlo.
Gesu’, purtroppo o per fortuna, non ci parla come una persona qualsiasi ma attraverso gli eventi, le situazioni della nostra vita.
E’ li’ che ci fornisce le risposte alle nostre domande.
Queste risposte le capisci, pero’, solo se lo conosci, solo se sai cio’ che pensa, solo se passi del tempo con Lui.
Per far cio’ ci vuole desiderio e…pazienza.
La pazienza, questa virtu’ ormai sconosciuta, è fondamentale con Cristo.
Per imparare a capire cosa ci dice bisogna saper aspettare, bisogna attraversare anche lunghi periodi di silenzio o presunto tale di Cristo.
La pazienza conduce all’invadenza.
Dinanzi a quel silenzio di cui dicevo sopra bisogna insistere, persistere, resistere perché siamo certi che Dio ci risponderà.
Che cosa ci darà?
Quello che gli chiediamo?
Non è detto, dipende ….da cio’ che gli chiediamo.
Lui ce lo dice chiaramente: “ il Padre Vostro darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono “.
E noi, che ce ne facciamo di questo “ Spirito Santo “ ?
Mica ci risolve i problemi?
No, e non è questo il compito di Dio.
Cio’ ci fa comprendere perché spesso non otteniamo: perché chiediamo….cio’ che non ci serve.
A Dio va chiesto lo Spirito Santo, quell’ “ equilibratore meraviglioso della nostra anima e del nostro essere “, CHE NON CI RISOLVE I PROBLEMI CON LA BACCHETTA MAGICA MA che CI Dà LA CHIAVE DI LETTURA DELLA NOSTRA CONFUSIONE, DELLE NOSTRE ANSIE E CI CONSENTE DI AFFRONTARE LE SITUAZIONI NEL MODO IN CUI LO FAREBBE Cristo, donandoci quell’equilibrio, quella serenità che ci permette di attraversarle e di accettare quello che accadrà nella consapevolezza che Gesu’ è sempre con noi.
Può sembrare poco a chi pensa che Cristo sia un “ amuleto portafortuna “ che eviti i problemi.
Per un “ cristiano adulto “ è fonte di enorme gioia e serenità.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
Fonte: Fabrizio Morello – Vangelo secondo Luca 11, 5-13