“Beato il grembo che ti ha portato”
Una donna si rivolge a Gesù proferendo parole di riconoscenza e ammirazione verso sua madre, e più in generale verso i suoi genitori e l’educazione che gli hanno impartito. Gesù non nega quanto sia importante aver avuto alle spalle dei buoni genitori e aver ricevuto una buona educazione, ma antepone a tutto questo l’ascolto e l’osservanza della parola di Dio.
C’è un momento nella vita di ciascuno in cui ci si deve confrontare con il proprio passato e precisamente con il rapporto verso i propri genitori e con l’educazione ricevuta.
È un momento importante che tocca in profondità la propria identità e le proprie scelte. È un tempo conflittuale in cui bisogna elaborare soprattutto le dinamiche che hanno inciso negativamente sul proprio sviluppo.
È un processo non facile, a volte mai definitivo, e dall’esito non sempre pacifico.
Ma se anche non riesci a perdonare e integrare alcune cose del tuo passato, Gesù dice che se ti metti in ascolto della Parola di Dio, tutto quello che non hai ricevuto o che pensi ti abbia danneggiato puoi superarlo.
La Parola di Dio, infatti, ti orienta verso il bene più di quanto hanno saputo farlo i tuoi genitori, e superando anche le loro mancanze.
Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,27-28
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Parola del Signore.
Fonte: il canale Telegram di don Vincenzo Marinelli