Rito Ambrosiano – Commento al Vangelo di domenica 10 Dicembre 2023 – don Walter Magni

QUINTA DOMENICA DI AVVENTO

Anno B – Rito Ambrosiano

Il Precursore

Fratelli, sorelle, 

nel vangelo di questa domenica (V di Avvento, 10 dicembre 2023) Giovanni il Precursore dice che “in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete”. L’altro è sempre un mistero insondabile, più grande  delle nostre attese, dei nostri pregiudizi. A maggior ragione se si tratta di Gesù, figlio dell’uomo e  Figlio di Dio. Tanto che anche i Suoi compaesani di Nazaret, che L’avevano visto crescere faticavano a riconoscerLo per quello che era e dicevano: “non è costui il figlio del falegname?” (Mt 13,54). 

“Tu chi sei?” 

Giovanni, del resto, segnalava a chi lo stava ad ascoltare che non era scontato accorgersi della vera  identità di Gesù perché pure lui aveva sperimentato qualcosa del genere. Era stato infatti raggiunto  da una delegazione del Tempio, composta da sacerdoti e leviti, che gli avevano fatto una serie di  domande: “tu chi sei? (…), chi sei, dunque? (…) Che cosa dici di te stesso?”. Forse Giovanni non  s’era mai posto domande del genere. S’era sempre lasciato condurre, sin da ragazzo da un Dio che lo  guidava per le sue strade e lui lo lasciava fare senza fare troppe domande. Ma a quel punto doveva  pur rispondere.

Pur percependo la fatica a dare risposte soddisfacenti, anzitutto a sé stessi, vale la  pena in certi momenti della vita fare la fatica di fermarsi e, come davanti a uno specchio, accettare di  dover constatare in noi stessi delle fragilità e dei limiti che forse al momento ci potrebbero persino  umiliare. Anche se a Giovanni una sana predisposizione gli derivava dalla consuetudine con le  asperità l’essenzialità proprie del deserto. Come aveva fatto anche Gesù prima di buttarSi a predicare,  condotto dallo Spirito nel deserto di Giuda (Mt 4,1-11).

Etty Hillesum, giovane ebrea olandese che  morirà ad Auschwitz, scriveva nel suo Diario: “In me c’è un silenzio sempre più profondo. Lo  lambiscono parole che stancano, perché non riescono a esprimere nulla”. Inoltrarsi in sé stesso,  accettando d’essere raggiunti da silenzio che a tratti potrebbe sembrarti persino vuoto. Insignificante e scarnificante, anche questo è Avvento che predispone a meglio accogliere il Dio che viene. 

“Io non sono”  

E la sua risposta è netta, tutta in negativo: “Io non sono il Cristo” e neppure sono Elia o uno dei  grandi profeti redivivo. Giovanni non cede alla tentazione di darsi un minimo d’immagine. Piuttosto  si convincerà d’essere semplicemente uno strumento, un segno che, andando oltre sé, continuamente  indica Colui che viene.

Al punto che di li a poco sarà lui a favorire che alcuni suoi discepoli si mettano  al seguito di Gesù, lasciandolo: “Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo  sguardo su Gesù che passava, disse: ‘Ecco l’agnello di Dio!’. E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù” (Gv 1,35-37). Come un amico dimentico di sé, tutto proteso a che l’altro si  veda e sia pienamente riconosciuto anzitutto dai suoi, nella sua verità, nella sua piena identità.

E sarà  ancora Giovanni, poco più avanti, che, forte di questa negativa definizione di sé – “io non sono il  Cristo” aveva detto – ribadirà: “Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto ‘Io non sono il Cristo,  ma sono stato mandato davanti a lui’. Colui che ha la sposa è lo sposo, ma l’amico dello sposo, che  è presente e l’ascolta, si rallegra grandemente alla voce dello sposo; perciò la mia gioia è  completa. Bisogna che egli cresca e che io diminuisca” (Gv 3, 28-30).

E il segreto che lo portava a  sentirsi così, sentendosi al suo posto, era la sua intimità con Dio. Come anche scriveva Etty Hillesum  nel suo diario: “Vivo costantemente in intimità con Dio (…). Una volta che cominci a camminare con  Dio, si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un’unica, lunga passeggiata”. 

“Io sono voce” 

Ma poi quelli replicano: “chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato.  Che cosa dici di te stesso?’, Rispose: ‘io sono voce’”. Giovanni, dunque, sa d’essere voce. Come  intuendo la trama, il senso della sua relazione con Gesù, segnata da una profonda adiacenza. Cosa  sarebbe infatti la parola senza una voce? Cosa sarebbe una voce che non dice una parola?

Come se  già questo altro non fosse che il preludio del mistero dell’incarnazione di Dio, dove la pochezza  dell’umano viene riscattata dalla presenza del Signore che salva? Scriveva ancora Etty Hillesum nel  suo Diario: “La strada principale della mia vita è ormai tracciata per un lungo tratto davanti a me e  già arriva in un altro mondo”. E a noi resta solo di pregare:

Vieni di notte, ma nel nostro cuore è  sempre notte:/ e dunque vieni sempre, Signore. / Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci: e dunque vieni sempre, Signore. / Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo: / e dunque  vieni sempre, Signore. / Vieni figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace: / e dunque vieni  sempre, Signore. / Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi: / e dunque vieni sempre Signore. / Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi: / e dunque vieni sempre Signore. / Vieni a cercarci,  noi siamo sempre più perduti: / e dunque vieni sempre Signore. / Vieni, tu che ci ami, nessuno è in  comunione col fratello / se prima non è con te, o Signore. / Noi siamo tutti lontani, smarriti, / né  sappiamo chi siamo, cosa vogliamo: / vieni, Signore. Vieni sempre, Signore” (D. M. Turoldo). 

don Walter Magni 

Recent Posts

Rito Ambrosiano – Commento al Vangelo di domenica 28 Settembre 2025 – don Walter Magni

V DOMENICA DOPO IL MARTIRIO di San GIOVANNI IL PRECURSORE 28 Settembre 2025 Anno C…

25 Settembre 2025

Rito Ambrosiano – Commento al Vangelo di domenica 24 Agosto 2025 – don Walter Magni

DOMENICA CHE PRECEDE IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE 24 Agosto 2025 Anno C…

22 Agosto 2025

Rito Ambrosiano – Commento al Vangelo di domenica 10 Agosto 2025 – don Walter Magni

IX DOMENICA DOPO PENTECOSTE 10 Agosto 2025 Anno C - Rito Ambrosiano La tua mano,…

7 Agosto 2025

Rito Ambrosiano – Commento al Vangelo di domenica 20 Luglio 2025 – don Walter Magni

VI DOMENICA DOPO PENTECOSTE 20 Luglio 2025 Anno C - Rito Ambrosiano Ascoltate oggi la…

17 Luglio 2025

Rito Ambrosiano – Commento al Vangelo di domenica 6 Luglio 2025 – don Walter Magni

IV DOMENICA DOPO PENTECOSTE 6 Luglio 2025 Anno C - Rito Ambrosiano Sacrificio gradito al…

3 Luglio 2025

Rito Ambrosiano – Commento al Vangelo di domenica 29 Giugno 2025 – don Walter Magni

III DOMENICA DOPO PENTECOSTE 29 Giugno 2025 Anno C - Rito Ambrosiano Il Signore è…

26 Giugno 2025

This website uses cookies.