Rito Ambrosiano – Commento al Vangelo di domenica 9 Marzo 2025 – don Walter Magni

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DOMENICA ALL’INIZIO DI QUARESIMA

9 marzo 2025 Anno CRito Ambrosiano

Rendimi puro, Signore, dal mio peccato

Fratelli, sorelle,  

che la Quaresima sia un’occasione di conversione come è stato per Gesù, dopo che lo Spirito L’aveva  condotto nel deserto “per essere tentato dal diavolo”? E mi dà pace il pensiero che anch’io posso  cambiare certi dinamismi sbagliati del mio cuore. Poter uscire finalmente dalle pastoie di certi peccati,  da certe situazioni complicate e senza senso (Domenica all’inizio della Quaresima, 9 marzo 2025). 

“Ritornate a me con tutto il cuore” 

Anzi, la Quaresima, questa Quaresima, è il tempo in cui Dio si fa miracolo per me, come una grazia,  una benedizione. Colpisce, infatti, come il profeta Gioele fa dire al Signore Dio parole struggenti: “Ritornate a me con tutto il cuore, / con digiuni, con pianti e lamenti. / Laceratevi il cuore e non le  vesti, / ritornate al Signore, vostro Dio, / perché egli è misericordioso e pietoso, / lento all’ira, di  grande amore, / pronto a ravvedersi riguardo al male». / Chi sa che non cambi e si ravveda / e lasci  dietro a sé una benedizione?”.

E la benedizione di Dio che ci raggiunge in questi giorni un po’ tristi  è una buona notizia perché dice un duplice cambiamento. Il fatto che anzitutto cambi Dio e di  conseguenza possa cambiare anch’io, anche tu, anche noi. È strano certo dire che Dio cambia. Quasi  sfiorassimo l’eresia, stando ai catechismi che ci parlavano di un Dio immutabile! Ma questo, di fatto, si attendeva Gioele: “Chissà che – il cuore di Dio – non cambi e si ravveda (…); pronto a ravvedersi  riguardo al male”. Perché il nostro è anzitutto un Dio “misericordioso, lento all’ira, grande  nell’amore”. Così se cambia Dio perché non posso cambiare anch’io? In cosa anch’io posso essere  grande? E come sto riguardo al mio cuore? Alle tante questioni che si dibattono nel mio cuore? E  Gioele ce lo ha ripetuto con insistenza: “Ritornate… ritornate”, riferendosi al cuore. E non è certo  un ritorno di facciata: “Ritornate a me con tutto il cuore (..), laceratevi il cuore e non le vesti”.  Dunque: come sta il mio cuore? Divento più grande guardando al cuore di Dio?  

Rendere bella la vita 

Bello parlare così del cuore, prendendo le distanze da una Quaresima intesa come un tempo triste,  funereo. Immaginandola invece più luminosa, bella, perché puoi prenderti cura del cuore. E  accorgersi se batte lento, o forse è un po’ arido, talvolta confuso, strano. E poi lasciarsi guidare come  Gesù dallo Spirito santo, per sentirlo pulsare più vivo, più attento, più aperto e capace di sconfinare. 

Quaresima, dunque, come tempo propizio per restituire bellezza e passione alla vita. E allora  facciamoci coraggio, ripartiamo da qui anzitutto: dal desiderio tanto normale di rendere bella la  propria vita. E il primo impegno potrebbe essere questo: accorgerti delle bellezze che tu porti dentro  e che per qualche motivo, per qualche fatica o complesso, hai lascato da parte e trascurato. Perché  poi la Quaresima è il tempo della moltiplicazione, non delle sottrazioni o delle divisioni. In questo  tempo, dunque, moltiplica, invece di immaginare rinunce banali.

Moltiplica il tuo tempo per le  persone che ti stanno accanto, per gli amici che attendono ancora. Moltiplica le parole buone, quelle che fanno bene al cuore. Moltiplica il tempo del silenzio e della meditazione. Prega e poi leggi, mentre rileggi la tua stessa vita. Ama anche i passi piccoli che hai avuto la grazia di poter fare. Questo, non  dimenticarlo mai, è il tempo per rendere bella la tua vita guardando a Gesù che stando nel deserto di  Giuda per quaranta giorni e notti S’era preparato a fare della Sua vita un capolavoro di bellezza. La  Sua Quaresima e la mia appaiate, accomunate a far bella la vita del mondo, la vita di tutti. 

Le tentazioni di Gesù

E nella luce di questa bellezza accenno ai versetti che l’evangelista Matteo dedica alle tentazioni di  Gesù. Un brano posto all’inizio della missione pubblica di Gesù. Per dire che il Suo cammino si  sarebbe scontrato poi con scelte impegnative. Perché Gesù non è un automa, una sorta di marionetta  divina che avanza tra gli uomini, percorrendo una strada già definita. Anche Gesù ha dovuto rischiare  di scegliere, inoltrandoSi per i sentieri ardui e spesso solitari della libertà, dando qualità e stabilendo  differenze tra le cose e le persone che incroci sul percorso.

E il fatto che la Sua vita non sia stata una  finta e che pure Lui sia stato tentato, non ne attenua il valore. Anzi: lo ingigantisce a dismisura, mentre  Lui stesso Si fa così vicino a me, proprio a me sempre più profondamente. Ed è qui che meglio si  intravede la Sua bellezza luminosa. Come fosse proprio qui ancora più evidente la Sua struggente  bellezza e le Sue stesse tentazioni si rivestono di un fascino unico, singolare. E la Sua fame di pane  che interpreta alla radice soprattutto certi bisogni indicibili, certe fami che ci attraversano il cuore.

E  quel Suo non imporsi, scadendo nel sensazionale. Quel Suo non approfittare di una natura divina che  Lo definisce, suscitando in chi vuole vedere in profondità stupore e ammirazione grande, mentre  scolorano sino a sparire le mie presunzioni. E infine ecco l’umiltà del Figlio che S’inchina adorante  nei confronti del Padre Suo, che dice la bellezza di ciò che ci attende “sta scritto infatti: Il Signore,  Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto’”. Buona Quaresima, buon cammino. 

don Walter Magni