Categories: Vangelo del Giorno

Commento al Vangelo di giovedì 3 Novembre 2022

Chi di noi lascia novantanove pecore per andare a recuperarne una sola perduta? La sproporzione pare enorme, e penso che molti di noi non alzerebbero la mano per rispondere affermativamente. Anzi, abituati come siamo alla politica dell’usa e getta, per cui non diamo più valore alle nostre cose, scrolleremmo le spalle e torneremmo all’ovile, forse arrabbiati e imprecando per la perdita, ma senza darci troppo peso.

L’invito di questa prima parte della parabola è duplice: parla alle pecore come ai pastori. Ciascuno di noi, infatti, è una pecorella del Signore: che effetto ci fa sentirci cercati, presi in braccio e ricondotti a casa con tenerezza e cura?

Il bel pastore è pieno di gioia quando siamo nuovamente con lui, quanto più lo siamo noi al pensiero di essere al sicuro tra le sue braccia! Tuttavia, la domanda è posta in modo da farci immedesimare innanzitutto col pastore: ognuno di noi ha responsabilità nei confronti di un gregge più o meno esteso in cui ogni pecora è la più importante e degna d’amore.

Tornando alla parabola, il secondo esempio forse ci tocca di più: diamo ancora importanza al denaro, e la proporzione di una moneta su dieci è più significativa. Sì, probabilmente cercheremmo la moneta. Ma chiameremmo i vicini per far festa? La vocazione cristiana è alla gioia e alla condivisione di questa gioia.

“Synchàrete”, “Rallegratevi con me”: come proprio a partire da un “Chaire”, “Rallegrati” dell’angelo a Maria è partita la storia di salvezza, così questa buona notizia si va propagando.

Brano del Vangelo

Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 15,1-10
 
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Parola del Signore.

Fonte: Arcidiocesi di Pisa – https://t.me/AscoltaEMedita

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