Categories: Vangelo del Giorno

don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 4 Novembre 2022

“Aveva agito con scaltrezza”

L’amministratore disonesto viene lodato per la sua scaltrezza, non per la sua disonestà. Dinanzi alla perentoria e imminente comunicazione di perdere il lavoro, l’amministratore giunge alla conclusione che sarebbe stato difficile reinventarsi, trovare impiego in altri settori, perché gli mancavano le competenze e per limiti caratteriali.

L’unico modo che riesce a pensare per poter sopravvivere, è di trattare con i clienti del suo padrone, per renderseli riconoscenti. Avvantaggiandoli nel presente, riesce dunque a carpire la loro gratitudine, per trarne un vantaggio personale in seguito.

È lodevole il suo modo di agire immediato, rapido ed efficace, perché riesce a trovare una via d’azione diversa da quelle percorribili. A volte nel compiere il bene non si ha la stessa scaltrezza, tutt’altro. Ci si ferma dinanzi agli impedimenti, alle circostanze non favorevoli, o ci si lascia limitare dalla propria volontà e dal proprio carattere.

La necessità di garantirsi un futuro ha spinto l’amministratore ad essere scaltro. Il desiderio di compiere il bene dovrebbe spingerci a fare altrettanto e a pensare le alternative (etiche) possibili, per non desistere dinanzi alle prime difficoltà o a causa dei nostri limiti.


I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16,1-8

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».

Parola del Signore.

Fonte: il canale Telegram di don Vincenzo Marinelli

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